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Putnam, Hilary.

Filosofo statunitense. Docente a Princeton dal 1953 al 1961, poi al Massachusetts Institute of Technology, infine (dal 1965) ad Harvard, fu uno dei massimi esponenti della riflessione analitica contemporanea. I suoi studi, che investono la logica, la filosofia della matematica, la filosofia del linguaggio, la filosofia della mente e la metaetica, partono da un confronto critico con le tesi del Positivismo logico (del quale P. mette, in particolare, in discussione il criterio di verificazione) per arrivare a originali elaborazioni quali la teoria causale del significato e la concezione funzionalistica degli stati mentali. Nucleo fondamentale del pensiero filosofico di P. resta, comunque, l'antiriduzionismo gnoseologico, che si è andato precisando in direzione di un “realismo interno o pragmatico”, in base al quale il mondo si comporrebbe di elementi tanto oggettivi quanto soggettivi. Su questo sfondo si collocano l'elaborazione di argomenti a favore della razionalità scientifica e la critica alle grandi dicotomie del pensiero umano (concezione oggettiva e concezione soggettiva della verità, concezione assoluta e concezione relativa dei criteri di razionalità, fatti e valori). Tra le sue opere ricordiamo: Filosofie della logica (1971), Matematica, materia e metodo (1975), Mente, linguaggio e realtà (1975), Verità ed etica (1978), Ragione, verità e storia (1981), La sfida del realismo (1987), Rappresentazione e realtà (1988), Realismo dal volto umano (1990), Il pragmatismo: una questione aperta (1992), Rinnovare la filosofia (1992), Words and Life (1994), The Threefold Card: Mind, Body and Word (2000), Etica senza ontologia (2004) (n. Chicago 1926).